Il buffone di corte si è da tempo ritagliato il ruolo di guitto di regime.
L’altra sera, al festival di Sanremo, il suo servilismo ha superato ogni limite.
Dopo essersi abbandonato a schifose adulazioni nei confronti del Presidente della Repubblica, il Benigni ha risfoderato la retorica sulla Costituzione più bella del mondo.
Ci vuole veramente un bel coraggio, da parte di chi non ha detto alcuna parola, se non di entusiastico consenso, di fronte alla più spudorata sovversione delle norme costituzionali rappresentata dall’ introduzione del green pass, a tirar fuori dal cilindro questo argomento.
Benigni ha persino evocato con fare commosso l’articolo 11 (l’Italia ripudia la guerra).
Oh, come sarebbe bello , signora mia, se tutti i Paesi fossero come l’Italia. Vivremmo felici e contenti in un mondo di pace. Proprio così.
L’Italia ha preso parte a tutte, ma proprio a tutte le guerre imperiali degli ultimi decenni.
Malgrado questo, ci dice il guitto, l’Italia ripudia la guerra e ama la pace. Ora e sempre, italiani brava gente!
Evviva il Bel Paese, evviva il festival di San Remo, evviva Zelensky.
Mi viene da vomitare.
#iononguardosanremo